Alpine Playground: avventure attorno al Monte Bianco
Pünkösti Vincze Gellért, 32
Città: Kolozsvár
Altezza: 175 cm
Peso: 72 Kg
Instagram: @punkosti.gellert
Il Tour del Monte Bianco (TMB) è un percorso alpino di enduro della durata di più giorni assolutamente spettacolare: passa per ghiacciai, valica passi d’alta montagna e attraversa i confini di Francia, Svizzera e Italia, totalizzando circa 180 km e 8.000 m di altitudine in 4-5 giorni.
Ci sono vari modi di percorrerlo, in senso orario o antiorario, con più strade o meno, ma in ogni caso sarà una grande avventura. C’è un percorso specifico per MTB che è probabilmente il più facile e adatto alle bici, ma comporta un’intensa pedalata su “strade” per 4×4 che può risultare un po’ monotona dal punto di vista ciclistico. Ho scelto di seguire una combinazione di percorsi per runner e per ciclisti che presenta molti tratti di camminata con la bici in spalla. Però in assoluto l’esperienza in sella soddisferà sempre di più i mountain biker più esperti.
Il mezzo perfetto per questo percorso è la BOLD Linkin Ultimate, una bicicletta leggera e versatile come un coltellino svizzero. È davvero divertente nei tratti veloci e scorrevoli, è super precisa nei passaggi tecnici a bassa velocità sulle pietre, è leggerissima, quindi è facile lanciare la coda a ogni curva (cosa che si finisce per fare spesso), ed è comunque molto efficiente sulle salite più lunghe.
Parlare di scorrevolezza e leggerezza mi fa venire in mente quanto non mi piaccia portare uno zaino pesante perché in qualche maniera rovina sempre l’esperienza. E, come avrete notato, non indossavo alcuno zaino durante le mie uscite. Questo è stato possibile grazie a un piccolo e geniale kit BOLD che integra scaldacollo, pompa, leve smontagomme, attrezzo multiuso, maglie per la catena e ce l’ho fatta addirittura ad infilare un kit di riparazione per tubeless. La cosa migliore è che questo kit trova posto all’interno del telaio. Avere questa caratteristica sbalorditiva sulla bici permette di infilare tutto il resto in un marsupio compatto.
Il percorso inizia a Chamonix in senso orario fino a Le Tour, dove è possibile prendere una seggiovia per risparmiare un po’ di energia. Appena arrivati in cima, un breve tragitto conduce al Rifugio Col de Balme, da dove inizia la prima di molte discese epiche. Questa è una classica di Chamonix con tratti tecnici con pietre per la prima metà, ma con incredibili tornanti nel bosco argillosi e pieni di radici, fino ad arrivare giù a Trient. Da qui, c’è poi una pedalata di 30 minuti su strada o trail fino al Col de la Forclaz.
Nel prossimo tratto, avere una bici leggera farà la differenza perché le 2 ore di camminata spingendo la bici o portandola in spalla possono scoraggiare alcuni, inducendoli a preferire il percorso più lungo a valle e più su strada. Scegliendo questo percorso, la discesa sarà molto gratificante fino a Champex, iniziando con alcuni tratti scorrevoli ad alta velocità e diventando sempre più tecnica e ripida nel bosco. Per godere appieno di questi tratti è necessario essere esperti di guida su terreni ripidi, rocciosi ed esposti e avere la padronanza della curva endo. Ho trascorso la notte al Gite Bon Abri, dove il padrone di casa Gábor mi ha accolto con una tradizionale Pálinka ungherese per riscaldare gli animi e con un’ottima fonduta svizzera.
Il secondo giorno è iniziato con una breve ma fredda discesa alle 6 del mattino verso Orsires, da dove inizia una delle salite più lunghe. Sono circa 4 ore di pedalata su un terreno relativamente facile e adatto a tutte le bici. Appena arriva il sole, fa molto caldo sebbene sia autunno inoltrato, quindi è meglio assicurarsi di avere abbastanza acqua. Dopo questa lunga ma panoramica salita, si arriva al confine italiano sul Grand Col Ferret. Qui è necessario fare una lunga pausa e godersi lo splendido scenario del Ghiacciaio Triolet e della vetta del Grand Jorasses.
La prossima discesa è una delle mie preferite, con rettilinei veloci e scorrevoli che conducono a ripidi tornanti, il tutto in una splendida cornice alpina italiana. È possibile percorrere tutta la valle accanto al fiume su trail facili e scorrevoli. Se hai ancora un po’ di energia, esplora il lato sinistro della valle, in modo da scendere fino a Courmayeur su alcuni saliscendi scorrevoli. Una volta in paese, concediti una deliziosa pizza e un tiramisù.
La terza giornata inizia ancora una volta con un’altra lunga salita ai piedi del Monte Bianco, ma questi enormi giganti ti danno un’incredibile energia per risalire in modo muscolare fino al Col de la Seigne e tornare sul versante francese. Da qui, la maggior parte dei percorsi scende e sarà necessario trascorrere un’altra notte fuori prima dell’ultimo giorno. Ho preso però la decisione di impegnarmi e provare a finire al terzo giorno. Non ho trovato quasi nessuna informazione sulla parte successiva, quindi la vera esplorazione era appena iniziata. So che l’altro lato sarà molto bello per andare in bici, visto che l’ho già esplorato in passato, ma questo approccio si è rivelato una lunga e faticosa camminata spingendo la bici o portandola in spalla che non consiglio, se non a chi vuole davvero superare i propri limiti.
Infine, ho raggiunto la vetta del Tête Nord des Fours, che con i suoi 2.756 metri è il punto più alto del nostro itinerario. Ragazzi, la discesa sembrava così promettente da qui, e lo era per davvero! Con terreno liscio e aperto, in velocità, è bastato lasciare i freni e scendere in picchiata da questa incredibile vetta. Se hai tempo ed energia, consiglio vivamente di esplorare il lago Roselend. C’è una specifica cresta che è perfetta per andare in bici, se non ti preoccupa il grande strapiombo sulla destra. Con pochissimo tempo a disposizione, mi sono precipitato a Les Contamines e, non essendoci più luce diurna, ho dovuto continuare a scendere lungo la strada fino a Le Fayet e prendere un treno per tornare a Chamonix.
Al ritorno sul treno, ho avuto un po’ di tempo per assimilare il tutto, fissando la mia Linkin impolverata e rendendomi conto di quanto sia stata un’ottima partner su due ruote in ogni scenario, indipendentemente da ciò che le montagne ci hanno offerto”.
Telaio: BOLD LINKIN 150 Ultimate, Medium
Forcella: FOX 36 Float Factory Grip 2 150 mm
Impostazioni: 2 token, 84 psi, LSC +9 clic, HSC +3 clic, LSR +4 clic, HSR +4
Ammortizzatore: FOX Float Nude5
Impostazioni: 184 bar, LSC +6 clic, LSR +8 clic
Manubrio / attacco manubrio: SYNCROS Hixon iC SL, 780 mm
Manopole: SYNCROS Endurance
Freni: Shimano M9120 XTR
Dischi: Shimano RT-MT800 CL / ant 203 mm - post 180 mm
Reggisella: SYNCROS Duncan, 200 mm
Sella: SYNCROS Tofino 1.0
Pedivelle: SRAM XX1 Eagle
Deragliatore posteriore: SRAM XX1 AXS Eagle AXS / 12 velocità
Comando del cambio: SRAM XX1 AXS Eagle AXS / 12 velocità
Pacco pignoni: SRAM XX1 Eagle 12 velocità
Catena: SRAM XX1 Eagle 12 velocità
Ruote: SYNCROS Revelstoke 1.0S
Pneumatici: Anteriore: Maxxis Minion 29×2,5" Exo // Rear: Maxxis Minion 29×2,5" Exo
Pedali: HT X1
Peso totale: 13 kg